Trend nazionale 2022-2023
L’Istat segnala nel 2022 un incremento annuo delle presenze soprattutto di stranieri (+84,8%), mentre per i residenti la crescita è pari a +12,9% rispetto al 2021.
Anche i primi dati provvisori del 2023 (gennaio-febbraio), sembrano confermare la definitiva ripresa del settore (+45,5% le presenze complessive rispetto allo stesso bimestre dell’anno 2022), con una crescita rilevante sia delle presenze straniere (+70,5%) sia di quelle domestiche (+28,8%). Se i dati relativi ai prossimi mesi confermeranno questa tendenza, sarà possibile registrare nel 2023 il pieno recupero – e forse anche il superamento – dei livelli pre-pandemici.
+ 84 ,8 %
+ 12 ,9 %
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Il wedding nel nostro Paese
L’Italia è già un grande attrattore per il sistema dei matrimoni, per la “vendibilità” di un ricco patrimonio artistico monumentale e naturale e per la straordinaria capacità di fornire prodotti e servizi di altissima qualità.
Inoltre, l’offerta si ristruttura: aumentano le regioni italiane che si stanno organizzando per intercettare e soddisfare la domanda, proponendo nuove destinazioni accanto a quelle ampiamente consolidate.
A PRESENTE ANALISI PER COMPLETEZZA UTILIZZA ANCHE DATI RELATIVI AL PERIODO PRECEDENTE ALLA PANDEMIA.
Il sistema di prodotti e servizi legati ai matrimoni, sia esso connesso alla celebrazione in sé (destination wedding), che ai viaggi di nozze, vede l’Italia come protagonista assoluta sullo scenario mondiale.
In particolare, il primo elemento, il destination wedding, appare molto interessante rispetto alla presente iniziativa che intende attuare una duplice azione, quella interna, ovvero studiare e comprenderne il fenomeno locale per attivare poi tutte le attività necessarie per costruire un sistema/prodotto; l’altra esterna, verso il complesso mercato internazionale, per radicare la convinzione che è l’Italia la sede insuperabile per celebrare ogni ricorrenza.
Le statistiche internazionali forniscono un’interessante prospettiva: a livello globale, è possibile osservare che i destination wedding, matrimoni celebrati al di fuori del luogo di residenza abituale, possono arrivare al quinto del totale dei matrimoni celebrati. Risulta molto interessante il caso degli Stati Uniti, rispetto ai quali il 21% dei matrimoni, circa 2,4 milioni l’anno, è celebrato in una destinazione diversa dal luogo di residenza. Di questi, il 28%, vedono come continente target l’Europa, cui i futuri sposi guardano sovente alla ricerca delle proprie origini.
Nel 70% dei casi, gli sposi hanno un reddito di circa 110.000 dollari annui, e spendono un totale 16 miliardi di dollari l’anno in destination wedding; per il 35,5% di questi, sposi ma anche invitati, il destination wedding è un’occasione per prendere una vacanza (con conseguente maggiorazione della spesa pro capite).
Merita una menzione particolare il ruolo dei social network nel destination wedding; questi, infatti, rivestono un ruolo sempre più strategico sia nella scelta della destinazione, che nella modalità di condivisione degli eventi legati al wedding: il solo social Pinterest nel 2018 ha registrato un incremento del 219% come generatore di idee per destinazioni. Circa l’80% degli sposi è influenzato dai social.
Tutti questi dati sarebbero incoraggianti se non fosse che questo specifico mercato del settore turistico è tra quelli che più hanno risentito dei danni della pandemia. I mercati degli Usa e della Gran Bretagna rappresentavano in epoca pre-pandemica ben il 39,6% del valore del wedding tourism totale: i wedding specialist operanti in questi due mercati hanno perso, nel corso del 2020, il 69,7% degli eventi ed il 78,9% di fatturato”. E il 27,9% dei matrimoni annullati dovevano svolgersi in Italia. Nel nostro Paese, infatti, in cui nel 2019 il mercato del wedding ha fatto registrare numeri straordinari (un milione e 783mila presenze, generate dall’organizzazione di 9.018 matrimoni di stranieri, per un fatturato di 486 milioni di euro), nel 2020 ha segnato un -87,3% di presenze ed un ancor più significativo -92,7% di fatturato rispetto ai dati dell’anno precedente, assestandosi a 35,5 milioni di fatturato generati da 226mila presenze (Rilevazione dell’Osservatorio Italiano del Destination Wedding Tourism curato da JFC).
I MERCATI DI PROVENIENZA: PROSPETTIVA E INDICAZIONI PER LA PROMOZIONE
Nel 2019 il Paese dal quale giunge la maggior parte di sposi e relativi accompagnatori, come accennato sopra, è il Regno Unito (23,1%): quasi una coppia di sposi su quattro. Seguono i matrimoni di residenti negli Stati Uniti d’America (16,5%) e in Germania (10,7%). Seguono i matrimoni di sposi provenienti dai Paesi Bassi (5,8%), dalla Francia (5,7%), dalla Svizzera (5,6%), dall’Australia (4,5%), dal Canada (4,2%) e dalla Russia (3,5%).
In Cina ogni anno si celebrano circa 10 milioni di matrimoni e quasi il 60% dei futuri sposi cinesi sogna di celebrare il proprio matrimonio in una destinazione estera. In particolare, nella Cina dei millenials (circa il 16% della popolazione), il destination wedding verso l’Europa, e in particolare l’Italia (nelle città d’arte di Roma, Firenze e Venezia), è diventata una tendenza in stabile crescita con una spesa media per ciascun matrimonio che ammonta a 84.000 euro. Seppure in assenza di un dato ufficiale, semplicemente incrociando questi dati noti le dimensioni del mercato potenziale sono evidenti e ben superiori anche ai dati del solo mercato degli USA sopra riportati.
L’analisi delle tendenze nei costumi comportamentali delle nuove generazioni cinesi rivela dunque il desiderio di seguire la linea dell’Italian style anche nell’organizzazione del matrimonio. Particolare attenzione e cura viene dedicata alla scelta di brand italiani per gli abiti degli sposi, la preparazione del banchetto diretta da uno chef italiano, la composizione floreale progettata da un fiorista italiano, il design della cerimonia di nozze concepito da un art director italiano, la musica di una band italiana, la fotografia e video prodotti da un pluripremiato studio fotografico italiano, la wedding planner italianissima ed infine, la luna di miele in Italia, se non anche il matrimonio stesso. In generale, per gli stranieri che scelgono l’Italia per la celebrazione delle nozze, i palazzi nobiliari che si affacciano sulla laguna di Venezia sono in testa alle classifiche delle location preferite. Poi la Toscana con i numerosi giardini botanici, i borghi antichi del centro Italia, i laghi del nord Italia e Roma, la città eterna. I cinesi amano le nostre cattedrali, e il matrimonio in chiesa fa parte di una visione molto occidentale, molto Italian Style anche se spesso per i cinesi non battezzati non è possibile ricevere la benedizione in chiesa.
Le informazioni e i dati sopra riportati confermano che, essendo il segmento del wedding di interesse per gli operatori del comparto turistico ma coinvolgendo nello stesso tempo un ampio arco di operatori, il suo rilancio può costituire un volano importante per la ripartenza economica commerciale di diversi settori produttivi italiani.
Il Made in Italy è sinonimo di lusso e di bellezza. Lo stile italiano gode di fiducia e di ammirazione: lo si evince in particolare dalla diffusa convinzione delle capacità individuali degli italiani, considerati estremamente creativi, dotati di ingegno e con un patrimonio di cultura, di storia e di tradizione senza eguali. L’Italia è un grande laboratorio di creatività.
La scelta di sposarsi in Italia è legata ad elementi di indiscusso appeal della nostra Nazione a livello mondiale: il fatto che l’Italia sappia esprimere un “forte fascino ed una riconosciuta bellezza” è l’elemento che condiziona la scelta del nostro Paese per la maggior parte degli sposi, ben il 31,1% del totale.
Sarebbe pertanto auspicabile un intervento di promozione del sistema Italia che ruota attorno a questo segmento di mercato non solo in quei Paesi in cui esiste già un mercato consolidato (GB e USA), ma anche nei Paesi potenzialmente interessati.
Gli elementi su cui fare leva per incoraggiare tale scelta sono “l’enogastronomia ed i prodotti tipici” (15,8% di preferenze) e il fatto che l’Italia è una “meta romantica” (11,7%). Per molti sposarsi nel nostro Paese “rappresenta un sogno” (9,4%), ma vi sono anche “motivi e legami familiari” (8%). Altri motivi che fanno scegliere l’Italia come luogo per il matrimonio sono l’indiscutibile valore degli “aspetti storici e culturali” e la “bellezza del paesaggio, il landscape”, rispettivamente con quote del 6,6% e del 6,3%.


https://www.statista.com/statistics/279445/number-of-registered-marriages-in-china
https://www.tripsavvy.com/wedding-statistics-and-honeymoon-facts-1860546
https://bwnews.pr/3C1D0XO
http://grouptravel.org/destination-wedding/surprising-destination-wedding-statistics-and-how-they-affect-you/
https://www.ampersandtravel.com/blog/2019/weddings-honeymoon-statistics/
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https://www.brides.com/story/american-wedding-study-social-media-number-1-resource
https://jingdaily.com/chinese-consumers-destination-wedding/
https://www.scmp.com/lifestyle/family-relationships/article/3048899/destination-weddings-why-chinas-millennials-love
https://www.iodonna.it/personaggi/interviste-gallery/2016/03/23/bianchini-cosi-sposo-le-coppie-cinesi-puro-italian-style/