Analisi di mercato

LA FONDAZIONE

Destination Wedding in Italia

Il 2023 è stato per il settore un anno da record1.

1. CONFRONTO TRA 2022 E 2023: I DATI PRINCIPALI

Tabella 1. Dati principali sui matrimoni di coppie straniere in Italia: raffronto anni 2022-2023
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I numeri sono tutti in crescita ad eccezione della permanenza media che si contrae a fronte però di un aumentato numero medio di invitati alle cerimonie.

Dettagli sul budget

Diminuiscono gli eventi compresi nelle prime tre fasce di budget medio:

  • fino a 10mila euro
  • da 10mila a 25mila euro 
  • da 25mila a 50mila euro

che perdono circa 18 punti percentuali, a vantaggio delle fasce di budget più elevato.
Prevalgono eventi con numero elevato di invitati (da 51 a 100) ed eventi con rito simbolico (63,8%).

Tabella 2. Dimensione media degli eventi e tipologia di rito
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Target estero di riferimento

Il principale target di riferimento restano le coppie statunitensi. In crescita anche le richieste delle coppie provenienti da:
Australia, Canada, India, Cina, Messico, Singapore, Indonesia.

Per quanto riguarda l’Europa numerose richieste giungono da Regno Unito e Germania, entrambe in leggera flessione rispetto allo scorso anno. Un rilevante interesse è stato registrato anche per le richieste provenienti dalla Svizzera, Paesi Bassi e Lituania, tutte in evidente crescita, mentre rimane stabile la domanda delle coppie francesi, irlandesi, spagnole e del Belgio.

Tra le altre nazionalità, in ordine di importanza, si segnala:
Spagna, Giappone, Romania, Polonia, Lituania, Estonia, Nuova Zelanda, Emirati Arabi, Malesia, Argentina, Repubblica Ceca, Corea del Sud, Malta, Marocco, Costa Rica, Cile, Filippine, Islanda, Russia, Kazakistan, Turchia, Paraguay, Shangai, Ghana.

Tabella 3. Distribuzione degli eventi per macroaree in Italia
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Rispetto al 2022 il Centro e il Nord Est riducono la loro quota di mercato a vantaggio delle aree del Nord Ovest (+3,1 punti) e del Sud e Isole (+3,8 punti).

Stagionalità

In linea di massima la stagionalità del mercato rimane pressoché immutata. L’unico elemento di rilievo è di una maggiore distribuzione degli eventi nei periodi di “spalla”, cioè nel primo e quarto trimestre dell’anno.

Preferenze per le location

La Villa è stata segnalata come la location in assoluto preferita per l’organizzazione dell’evento, seguita dalla Residenza Storica. Agriturismo e Aziende agricole consolidano la loro posizione al terzo posto, mentre salgono di oltre tre punti le preferenze per i Castelli.

Tabella 4. Le location per le cerimonie delle coppie straniere
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Prospettive per il 2024

In base alle prenotazioni già acquisite e alla conoscenza del mercato, il 43,8% del campione di imprese che ha partecipato all’indagine nel prossimo anno si aspetta un trend di aumento, a fronte del 7,3% di imprenditori che segnala una diminuzione delle richieste. 
La percezione sui trend del mercato 2024 da parte delle imprese che hanno contribuito alla realizzazione dell’indagine è sicuramente positiva, anche se i ritmi di crescita sono previsti in attenuazione.
L’incremento stimato è del +8,8%, cioè circa 1.200 eventi in più.
Per il 2024 le tendenze fanno emergere una significativa quota dei micro-matrimoni e della “fuga d’amore”. In seconda posizione rimangono le segnalazioni per i Wedding week che prevedono il prolungamento dei festeggiamenti per più giorni. Invece, tra la voce “altro” si distinguono i Matrimoni nel bosco, i Matrimoni di degustazione dei prodotti tipici, i Matrimoni nei paesi di origine (Turismo delle radici) e ancora una volta i Luxury.

Tabella 5. Il trend del Destination Wedding nel 2024
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Oltre al consolidamento delle richieste che arriveranno dagli Stati Uniti, emerge il dato interessante di una crescita della domanda di altri Paesi Extraeuropei, primi tra tutti Australia, Canada, India ed Emirati Arabi.

Wedding tourism e turismo delle radici

Come evidenziato da Sonia Ferrari e Tiziana Nicotera2, il ritorno ai luoghi delle origini per celebrare il rito del matrimonio è un trend in ascesa.

Il turismo matrimoniale e il turismo delle radici sono due tipologie di viaggio strettamente collegate. Il matrimonio ha un valore speciale per la famiglia per cui accade spesso che si scelga una destinazione che ha per loro un profondo significato simbolico e affettivo. Le esperienze di operatori turistici e wedding planner mostrano che il turismo delle radici si va a intrecciare con il wedding tourism, valorizzando i centri minori, specialmente nel Sud Italia, ma non solo.

Wedding tourism e turismo culturale ed enogastronomico

Il Wedding Tourism nel nostro Paese riesce a fondersi perfettamente con altre forme turistiche come il turismo culturale e quello enogastronomico, con eventi che sempre più spesso diventano delle “Wedding week” cioè eventi in cui al giorno del matrimonio seguono giornate alla scoperta dei territori circostanti, dell’arte e dei prodotti locali3. Molti degli sposi stranieri, inoltre, sono attratti dalla possibilità di poter celebrare il proprio matrimonio in una città UNESCO4.

                                            
1 I dati di seguito riportati sono tratti dalla indagine di Convention Bureau Italia condotta Centro di Studi Turistici, 2023.
2 Primo Rapporto sul turismo delle radici in Italia 2021, realizzato con il contributo della Direzione generale per gli Italiani all’estero e le Politiche migratorie del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione Internazionale.
3
Wedding Tourism e il caso ProcidaWED di Emilia Sarno e Simona Sparnelli, 2019).
4 L'Italia è il paese che detiene il maggior numero di siti inclusi nella lista del patrimonio mondiale Unesco. Sono 55 quelli riconosciuti “patrimonio dell'umanità” e 12 quelli iscritti nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale (fonte: Ministero della Cultura https://www.beniculturali.it/articolo/siti-italiani-del-patrimonio-mondiale-unesco)

2. DESTINATION WEDDING DA ITALIA A ITALIA

Quello dei matrimoni delle coppie italiane che hanno celebrato il loro matrimonio in una regione diversa da quella di residenza è un segmento di mercato parallelo al Destination Wedding capace di attivare importanti volumi di produzione.

Tabella 6. Indicatori chiave sui matrimoni di coppie italiane celebrati in regione diversa da quella di abituale residenza
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Oltre il 28% riguarda eventi organizzati con budget compreso nelle fasce da 50.000 euro fino ad un massimo di 200.000 euro.
Le cerimonie con rito civile sono state il 38,8%, quelle celebrate con rito religioso il 34,8%. In crescita l’interesse per i riti simbolici (26,4%) anche per le coppie italiane.

3. L’INDUSTRIA ITALIANA DEL WEDDING E I WEDDING SPECIALIST STRANIERI

Quando si parla di “wedding industry” si intende un settore complesso, che coinvolge ed interessa sia la filiera di produzione e servizi territoriali sempre più ampia e differenziata, sia il sistema delle organizzazioni e società nazionali e non che si occupano di proporre sui mercati le wedding destination. Tale comparto è composto5  da ben 16 diversi settori di specialisti che forniscono servizi ai matrimoni, i quali coinvolgono 71.437 aziende nel nostro Paese. Si aggiungono i wedding specialists italiani, pari a complessive 4.228 aziende, sia di wedding planner che di Tour Operator/Adv italiani. Il mondo del wedding tourism in Italia coinvolge pertanto ben 75.665 aziende/operatori.

Tra coloro che organizzano matrimoni al di fuori dei propri confini nazionali, solo il 16,1% ha come mono-prodotto l’Italia, mentre è più alta la quota di chi programma sia l’Italia come pure altri Paesi (53,3%). Vi è poi una quota del 30,3% che non programma l’Italia, ma altri Paesi. Nel complesso del mercato mondiale quasi quattro operatori specializzati sul wedding outgoing su dieci (il 39,7%) non trattano il prodotto Italia.

4. PERCHÉ SI SCEGLIE IL MATRIMONIO ALL’ESTERO

Secondo uno studio scientifico di Giacomo Del Chiappa e Fulvio Fortezza6  su una possibile lettura dei principali fattori che complessivamente determinano lo sviluppo di questo tipo di turismo, le motivazioni che guidano le scelte delle coppie e i loro benefici ricercati si possono riassumere secondo quanto rappresentato nella figura 1.

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In sintesi: dall’analisi delle risposte fornite nello studio in questione, tra le motivazioni più ricorrenti che spingono gli sposi a celebrare un destination wedding vi sono:
  • motivazioni economiche: la possibilità di ridurre le spese necessarie per organizzare il matrimonio, grazie ai minori costi che i diversi servizi necessari hanno in alcuni Paesi, contenendo il numero degli invitati ecc.;
  • il desiderio di sottrarsi a “obblighi” e routine dettate dal contesto sociale e familiare di riferimento e, quindi, di vivere un’esperienza in piena libertà, diversa dal solito, spensierata e divertente; 
  • il desiderio di vivere un’esperienza intima, con un ristretto numero di persone care;
  • realizzare un sogno e vivere un’esperienza memorabile: interessante rilevare, a questo proposito, che per rendere ancora più magica l’atmosfera dell’evento, si scelgono anche destinazioni in cui sono state girate scene di matrimoni in film famosi, alimentando, per tale via, una sorta di ‘film-induced tourism’, come è il caso del film A Good Woman, un adattamento cinematografico de Il ventaglio di Lady Windermere di Oscar Wilde, ambientato nella splendida costiera amalfitana.

A queste motivazioni se ne aggiungono altre, tra cui, ad esempio, le possibilità non concesse nel proprio Paese: questo può essere il caso dei “ Same sex wedding”, che spesso vengono celebrati in Paesi diversi dal proprio per questioni legate alle leggi vigenti7

                                            
5. Dati del Primo Rapporto dell’Osservatorio Italiano del Destination Wedding Tourism - a cura di JFC, 2019.
6.Analisi delle motivazioni alla base del turismo matrimoniale: un’indagine esplorativa, sinergie italian journal of management, Vol. 34, N. 101, 2016.
7. Wedding Tourism e il caso ProcidaWED di Emilia Sarno e Simona Sparnelli, 2019.

Trend nazionale 2022-2023

L’Istat segnala nel 2022 un incremento annuo delle presenze soprattutto di stranieri (+84,8%), mentre per i residenti la crescita è pari a +12,9% rispetto al 2021.

Anche i primi dati provvisori del 2023 (gennaio-febbraio), sembrano confermare la definitiva ripresa del settore (+45,5% le presenze complessive rispetto allo stesso bimestre dell’anno 2022), con una crescita rilevante sia delle presenze straniere (+70,5%) sia di quelle domestiche (+28,8%). Se i dati relativi ai prossimi mesi confermeranno questa tendenza, sarà possibile registrare nel 2023 il pieno recupero – e forse anche il superamento – dei livelli pre-pandemici.

+ 84 ,8 %

le presenze di stranieri in Italia rispetto al 2021

+ 12 ,9 %

le presenze di turisti italiani rispetto al 2021

+ 45 ,5 %

le presenze complessive del bimestre gennaio-febbraio 2023 rispetto allo stesso bimestre dell’anno 2022

Il wedding nel nostro Paese

L’Italia può concorrere con successo alla competizione globale, per proporsi e posizionarsi nel mercato quale sede elettiva per la celebrazione di matrimoni e cerimonie private.

L’Italia è già un grande attrattore per il sistema dei matrimoni, per la “vendibilità” di un ricco patrimonio artistico monumentale e naturale e per la straordinaria capacità di fornire prodotti e servizi di altissima qualità.
Inoltre, l’offerta si ristruttura: aumentano le regioni italiane che si stanno organizzando per intercettare e soddisfare la domanda, proponendo nuove destinazioni accanto a quelle ampiamente consolidate.

 

A PRESENTE ANALISI PER COMPLETEZZA UTILIZZA ANCHE DATI RELATIVI AL PERIODO PRECEDENTE ALLA PANDEMIA.

Il sistema di prodotti e servizi legati ai matrimoni, sia esso connesso alla celebrazione in sé (destination wedding), che ai viaggi di nozze, vede l’Italia come protagonista assoluta sullo scenario mondiale.

In particolare, il primo elemento, il destination wedding, appare molto interessante rispetto alla presente iniziativa che intende attuare una duplice azione, quella interna, ovvero studiare e comprenderne il fenomeno locale per attivare poi tutte le attività necessarie per costruire un sistema/prodotto; l’altra esterna, verso il complesso mercato internazionale, per radicare la convinzione che è l’Italia la sede insuperabile per celebrare ogni ricorrenza.

Le statistiche internazionali forniscono un’interessante prospettiva: a livello globale, è possibile osservare che i destination wedding, matrimoni celebrati al di fuori del luogo di residenza abituale, possono arrivare al quinto del totale dei matrimoni celebrati. Risulta molto interessante il caso degli Stati Uniti, rispetto ai quali il 21% dei matrimoni, circa 2,4 milioni l’anno, è celebrato in una destinazione diversa dal luogo di residenza. Di questi, il 28%, vedono come continente target l’Europa, cui i futuri sposi guardano sovente alla ricerca delle proprie origini.

Nel 70% dei casi, gli sposi hanno un reddito di circa 110.000 dollari annui, e spendono un totale 16 miliardi di dollari l’anno in destination wedding; per il 35,5% di questi, sposi ma anche invitati, il destination wedding è un’occasione per prendere una vacanza (con conseguente maggiorazione della spesa pro capite).

Merita una menzione particolare il ruolo dei social network nel destination wedding; questi, infatti, rivestono un ruolo sempre più strategico sia nella scelta della destinazione, che nella modalità di condivisione degli eventi legati al wedding: il solo social Pinterest nel 2018 ha registrato un incremento del 219% come generatore di idee per destinazioni. Circa l’80% degli sposi è influenzato dai social.

Tutti questi dati sarebbero incoraggianti se non fosse che questo specifico mercato del settore turistico è tra quelli che più hanno risentito dei danni della pandemia. I mercati degli Usa e della Gran Bretagna rappresentavano in epoca pre-pandemica ben il 39,6% del valore del wedding tourism totale: i wedding specialist operanti in questi due mercati hanno perso, nel corso del 2020, il 69,7% degli eventi ed il 78,9% di fatturato”. E il 27,9% dei matrimoni annullati dovevano svolgersi in Italia. Nel nostro Paese, infatti, in cui nel 2019 il mercato del wedding ha fatto registrare numeri straordinari (un milione e 783mila presenze, generate dall’organizzazione di 9.018 matrimoni di stranieri, per un fatturato di 486 milioni di euro), nel 2020 ha segnato un -87,3% di presenze ed un ancor più significativo -92,7% di fatturato rispetto ai dati dell’anno precedente, assestandosi a 35,5 milioni di fatturato generati da 226mila presenze (Rilevazione dell’Osservatorio Italiano del Destination Wedding Tourism curato da JFC).

I MERCATI DI PROVENIENZA: PROSPETTIVA E INDICAZIONI PER LA PROMOZIONE

Nel 2019 il Paese dal quale giunge la maggior parte di sposi e relativi accompagnatori, come accennato sopra, è il Regno Unito (23,1%): quasi una coppia di sposi su quattro. Seguono i matrimoni di residenti negli Stati Uniti d’America (16,5%) e in Germania (10,7%). Seguono i matrimoni di sposi provenienti dai Paesi Bassi (5,8%), dalla Francia (5,7%), dalla Svizzera (5,6%), dall’Australia (4,5%), dal Canada (4,2%) e dalla Russia (3,5%).

In Cina ogni anno si celebrano circa 10 milioni di matrimoni e quasi il 60% dei futuri sposi cinesi sogna di celebrare il proprio matrimonio in una destinazione estera. In particolare, nella Cina dei millenials (circa il 16% della popolazione), il destination wedding verso l’Europa, e in particolare l’Italia (nelle città d’arte di Roma, Firenze e Venezia), è diventata una tendenza in stabile crescita con una spesa media per ciascun matrimonio che ammonta a 84.000 euro. Seppure in assenza di un dato ufficiale, semplicemente incrociando questi dati noti le dimensioni del mercato potenziale sono evidenti e ben superiori anche ai dati del solo mercato degli USA sopra riportati.

L’analisi delle tendenze nei costumi comportamentali delle nuove generazioni cinesi rivela dunque il desiderio di seguire la linea dell’Italian style anche nell’organizzazione del matrimonio. Particolare attenzione e cura viene dedicata alla scelta di brand italiani per gli abiti degli sposi, la preparazione del banchetto diretta da uno chef italiano, la composizione floreale progettata da un fiorista italiano, il design della cerimonia di nozze concepito da un art director italiano, la musica di una band italiana, la fotografia e video prodotti da un pluripremiato studio fotografico italiano, la wedding planner italianissima ed infine, la luna di miele in Italia, se non anche il matrimonio stesso. In generale, per gli stranieri che scelgono l’Italia per la celebrazione delle nozze, i palazzi nobiliari che si affacciano sulla laguna di Venezia sono in testa alle classifiche delle location preferite. Poi la Toscana con i numerosi giardini botanici, i borghi antichi del centro Italia, i laghi del nord Italia e Roma, la città eterna. I cinesi amano le nostre cattedrali, e il matrimonio in chiesa fa parte di una visione molto occidentale, molto Italian Style anche se spesso per i cinesi non battezzati non è possibile ricevere la benedizione in chiesa.

Le informazioni e i dati sopra riportati confermano che, essendo il segmento del wedding di interesse per gli operatori del comparto turistico ma coinvolgendo nello stesso tempo un ampio arco di operatori, il suo rilancio può costituire un volano importante per la ripartenza economica commerciale di diversi settori produttivi italiani.

Il Made in Italy è sinonimo di lusso e di bellezza. Lo stile italiano gode di fiducia e di ammirazione: lo si evince in particolare dalla diffusa convinzione delle capacità individuali degli italiani, considerati estremamente creativi, dotati di ingegno e con un patrimonio di cultura, di storia e di tradizione senza eguali. L’Italia è un grande laboratorio di creatività.

La scelta di sposarsi in Italia è legata ad elementi di indiscusso appeal della nostra Nazione a livello mondiale: il fatto che l’Italia sappia esprimere un “forte fascino ed una riconosciuta bellezza” è l’elemento che condiziona la scelta del nostro Paese per la maggior parte degli sposi, ben il 31,1% del totale.

Sarebbe pertanto auspicabile un intervento di promozione del sistema Italia che ruota attorno a questo segmento di mercato non solo in quei Paesi in cui esiste già un mercato consolidato (GB e USA), ma anche nei Paesi potenzialmente interessati.

Gli elementi su cui fare leva per incoraggiare tale scelta sono “l’enogastronomia ed i prodotti tipici” (15,8% di preferenze) e il fatto che l’Italia è una “meta romantica” (11,7%). Per molti sposarsi nel nostro Paese “rappresenta un sogno” (9,4%), ma vi sono anche “motivi e legami familiari” (8%). Altri motivi che fanno scegliere l’Italia come luogo per il matrimonio sono l’indiscutibile valore degli “aspetti storici e culturali” e la “bellezza del paesaggio, il landscape”, rispettivamente con quote del 6,6% e del 6,3%.

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